venerdì 10 agosto 2012

La luce blù ... ci uccide.

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Nell’ultimo secolo abbiamo creato quello che possiamo chiamare il giorno di 24 ore. La vita sulla Terra si è evoluta nel corso dei milioni di anni con l’alternarsi della luce e del buio.
L’introduzione della luce artificiale nell’ambiente notturno ha portato ad evidenziare serie conseguenze negative sulla salute umana e sull’ambiente.
L’impatto dell’inquinamento luminoso sul cielo è stato approfonditamente studiato nel primo atlante mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno, pubblicato dalla Royal Astronomical Society.
Nell’atlante si mostra come il 60% della popolazione mondiale viva sotto cieli considerati inquinati.
Gli effetti dell’inquinamento luminoso sulla salute dell’uomo sono dovuti principalmente all’alterazione dei ritmi circadiani.
L’esposizione alla luce di notte, anche a bassi livelli (fino a 1,5 lux), ha effetti sull’andamento dei ritmi circadiani.
Queste alterazioni possono provocare effetti di varia natura come disturbi del sonno e della veglia e disordini metabolici.
Uno dei più importanti ormoni che regolano i ritmi circadiani è la melatonina e l’esposizione alla luce ne sopprime o ne diminuisce la produzione.
Il picco di efficacia nel sopprimere la produzione di melatonina si ha nel blu, attorno a 460 nm.
Un fotorecettore presente nel nostro occhio, ma che non svolge una funzione visiva è stato recentemente scoperto e pare responsabile della sensibilità del nostro corpo alla luce blu.
E’ stato anche trovato che bloccando la luce di lunghezza d’onda minore di 530 nm la produzione di melatonina notturna continua normalmente.
La melatonina è un oncostatico e di conseguenza abbassare il suo livello nel sangue può far accelerare la crescita di alcuni tipi di cancro.
L’ormone della melatonina sembra anche avere influenze su disturbi coronarici.
A queste azioni dirette dovute alla diminuzione della melatonina nel sangue si possono aggiungere anche altre conseguenze dovute a disordini del sonno o alla sua privazione come diabete, obesità ed altri.
Come può la luce artificiale, essendo così debole rispetto a quella solare, avere effetti così grandi sulla fisiologia dell’uomo e degli animali?
Il problema è che la luce artificiale è si molto più debole di quella solare, ma è anche centinaia di migliaia di volte più intensa di quella che normalmente si avrebbe di notte, in un ambiente pre-lampadina.
Per la maggior parte del tempo notturno l’illuminamento dovuto alle sorgenti naturali di luce è di circa un decimillesimo di lux.
Solo nelle notti centrate attorno alla Luna piena si possono avere illuminamenti fino a circa 0,3 lux.
Non stupisce affatto quindi che siano state dimostrate molte conseguenze della luce artificiale sull’ambiente notturno e sugli ecosistemi.
Viviamolo senza inquinarlo e ricorda
Se guardi nel buio a lungo, c'è sempre qualcosa ...

La ruota sconcertante

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Lo sapevate che la parte superiore della ruota di una bicicletta si muove piu' velocemente di quella inferiore ?
E' per questo che i raggi della metà superiore si confondono uno con l'altro quando la bicicletta è in movimento.

Superenalotto...gioco da ITALIANI

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Prima di tutto un po’ di cifre.
Il montepremi del Superenalotto è costituito solamente dal 34,7 per cento dell’ammontare complessivo dell’incasso dovuto alla vendita al pubblico.
Infatti il 53,6% degli incassi va dritto dritto allo Stato, l’8% al punto vendita e il 3,7% a Sisal.
Un gioco è non equo quando la vincita non è commisurata alla probabilità di vittoria, ma è inferiore a quanto ci si aspetti applicando il calcolo delle probabilità.

LOTTO
Esempio: se gioco un numero al lotto, la probabilità di vincita è uno su diciotto (cioè 5/90), ma la vincita è pagata solo 11 volte, non 18.
Se invece gioco il rosso alla roulette, la probabilità di vincere è 18/37 (bisogna considerare lo zero), cioè ho il 48,6% di possibilità di vincere, con un guadagno del 50%, una piccola differenza che assicura la sopravvivenza del casinò.
Quindi la roulette è un gioco non equo ma molto più onesto del lotto “standard”.

Il giocatore che gioca a un gioco non equo può farlo ma deve sapere che la somma è buttata via: è un regalo fatto allo Stato/al Casinò.
Chi gioca costantemente nella speranza di trovare un sistema che gli consenta di arricchirsi con piccole vincite periodiche è un pollo, perchè chi si inventa i giochi a premi fa in modo che alla fine a vincere sia sempre lui.

SUPERENALOTTO

La probabilità di uscita di una combinazione è di una contro 622 milioni circa, cioè lo 0,000000001607.
Il gioco quindi sarebbe equo se, una volta indovinata la sestina, si vincessero 321 milioni di euro (ogni puntata costa 50centesimi).
E questo in TUTTE le estrazioni, non solo una volta ogni tanto aspettando chissà quale jackpot (questo conteggio vale non tenendo conto dei “premi di consolazione”, cioè 3, 4, 5, 5+jolly).

Dato che non ci sono numeri migliori di altri (i numeri ritardatari non hanno senso, ogni estrazione è INDIPENDENTE dalla precedente, la legge dei grandi numeri vale solo per numeri moooolto elevati, almeno alcune migliaia!!) la combinazione scelta ha la stessa probabilità di uscita della seguente:
1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6

Giochereste: 1 2 3 4 5 6?
è esattamente equiprobabile a qualsiasi altra combinazione di sei numeri!!!!!

La cosa più scandalosa è (ancora una volta!) il modo in cui i mass media diffondono le notizie di fantastiche vincite per stimolare ancor di più la gente a continuare a giocare, invece che informare (parola ormai in disuso) la popolazione dei rischi e degli inganni che stanno sotto questi giochi d’azzardo.
Una persona rovinata dal gioco non fa notizia (e ce ne sono migliaia), un vincitore ogni 3 mesi invece viene sbattuto in prima pagina e tutti sono portati a pensare a come sarebbe bello essere al suo posto…

Se poi una persona che ha la coscienza di perdere qualche euro si fa una puntatina ogni tanto per divertimento, non c’è alcun problema… ma gravissimo è vedere lo Stato che truffa i propri stessi cittadini con il supporto di TV e giornali per fare cassa, soprattutto in questo periodo di crisi.
Come al solito a perdere sono i poveri e a vincere i ricchi.