martedì 30 giugno 2009
Passaporto digitale
E' partita oggi, nelle prime due province selezionate Potenza e Grosseto, la fase sperimentale del nuovo passaporto con impronte digitali.
Il nuovo documento è fornito di un microchip elettronico contenente i dati biometrici, come l'impronta scannerizzata dell'indice di entrambe le mani e la fotografia digitalizzata.
Il passaporto elettronico in rispetto quanto stabilito dal regolamento europeo del 2004, secondo il quale tutti i passaporti devono contenere la fotografia in formato elettronico e le impronte digitali del proprietario, presto sarà rilasciato in tutta Italia.
Il passaporto non cambierà il suo aspetto, ma il microchip interno conterrà foto ed impronte digitali del titolare in modalità protetta.
Il sistema di registrazione dei dati è gestito dal Centro elaborazione nazionale che ha sede a Napoli.
I controlli alla frontiera saranno effettuati confrontando la foto digitalizzata e l’impronta del polpastrello del viaggiatore sarà rilevata da un’apposita macchinetta.
Il costo del passaporto digitale, dal quale sono esentati i bambini fino a 12 anni) è rimasto invariato rispetto a quello vecchio, circa 90 euro marche di concessione incluse.
Grazie Michael
Ora che è morto, i media fanno a gara sul fornire notizie sulle condizioni del suo corpo.
Sembra che quando uno muore con lui muore la sua privacy e tutte le miserie possano essere messe in bella mostra per soddisfare le nostre curiosità.
Non sono daccordo.
Tutti noi abbiamo una vita da vivere, una sola, è un nostro diritto e dovere di viverla come vogliamo, se possiamo farlo.
Il mio interesse, non è l'uomo, le idee, la vita, il mio dolore è solo per l'artista, per quello che ha saputo trasmettermi come poche altre stelle.
Se per qualche attimo della vita, mi è sembrato di essere felice,lo devo anche a lui.
Ci vivedremo... la tua voce sarà sempre nel mio cuore.
GRAZIE
lunedì 29 giugno 2009
Minaccia...ambigua.
Discorsi Fai da te.....HAI HAI HAI
Forse a chiedere un parere sul comportamento del Presidente del consiglio rischiamo l'incidente diplomatico....
Meglio sarebbe richiamare Joaquin Navarro Valls...
Honduras...Golpe
Sono le sei del mattino a Tegucigalpa, quando duecento soldati circondano la casa del Presidente della Repubblica Manuel Zelaya.
I golpisti entrano sparando, afferrano il presidente, lo colpiscono ripetutamente e lo trascinano a bordo di un camion militare. Lo portano in una base dell’aereonautica militare alla periferia della città e quindi a bordo di un aereo di Stato che decolla; destinazione San José de Costa Rica.
Chiusa con la forza anche l’emittente vicina al governo, Canale 8. Sequestrati gli ambasciatori di Cuba, Venezuela e Nicaragua e la Ministra degli esteri honduregna Patricia Rodas.
Dal Costa Rica Zelaya ha rilasciato un’intervista a Tele Sur dove si é detto vittima di un sequestro, un colpo di Stato, un complotto di un settore dell’esercito.
Ha poi chiesto a Obama “di chiarire se ci sono gli Usa dietro il golpe.
Obama si è detto profondamente preoccupato per l’arresto del Presidente ed ha chiesto a tutte le parti di rispettare le norme democratiche.
Parole blande e rituali. Non certo una condanna, almeno nei termini che sarebbe stato lecito attendersi.
Parole semmai che chiariscono l’atteggiamento dell’ambasciatore statunitense, che con straordinario e certamente casuale tempismo, aveva lasciato l’Honduras poche ore prima del golpe per urgenti impegni a Washington.
Evidentemente l’ambasciatore esegue ordini. Con questo nuovo “agire non agendo”, la nuova amministrazione Usa, che a Teheran sostiene di non interferire, a Tegucigalpa invece interferisce, dando il via libera ai golpisti.
Da due giorni, infatti, le strade della capitale erano invase dai militari in assetto di guerra agli ordini dei vertici politici e militari golpisti.
Se Obama si fosse “preoccupato” prima, visti anche i legami di totale dipendenza delle forze armate honduregne da quelle Usa, avrebbe potuto fare ben altro che ordinare al suo ambasciatore di lasciare il paese.
Zelaya aveva indetto una consultazione popolare per verificare la possibilità di votare, insieme alle elezioni per la Presidenza e per il Parlamento, un’Assemblea Costituente che riformasse la Costituzione vigente.
Zelaya aveva chiesto alle forze armate di sostenere logisticamente la consultazione, ma queste si erano rifiutate categoricamente. Il presidente decise quindi di rimuovere il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ma la Corte Suprema ordinò il reintegro del militare.
Ma quella della consultazione popolare per riformare la Costituzione, per i poteri oligarchici e militari dell’Honduras è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ben altre le “colpe” di questo Presidente che a livello internazionale si era impegnato in una politica completamente opposta a quella fino ad oggi seguita da un paese considerato da sempre la portaerei statunitense in centroamerica: ingresso nell’ALBA, rapporti strettissimi con Ortega, Chavez e Morales.
Manuel Zelaya, infatti, sin dal suo insediamento, aveva preso le distanze dall’oligarchia nazionale e dai militari, chiudendo affari privati a spese dello Stato, perseguendo l’evasione fiscale delle grandi imprese, eliminando il monopolio dell’importazione dei combustibili che rendeva multimilionaria una sola impresa, combattendo l’importazione di armi e medicine che l’editore dei due principali giornali svolgeva in libertà da decenni e, insieme a questo, cancellando i contratti che vedevano assegnare decine di milioni di dollari annui dei fondi presidenziali ai suoi giornali.
Ha invece aperto la casa presidenziale ai settori popolari, inaugurando un auditorio pubblico dove i funzionari e i ministri del suo governo dovevano rispondere alle domande che poneva la popolazione.
Nonostante non avesse una maggioranza parlamentare a suo sostegno - sostituita da un rapporto strettissimo con i settori popolari e i sindacati - Zelaya riuscì ad imporre per decreto un incremento sostanziale del salario minimo.
Tutto questo, ovviamente, ha inasprito lo scontro con i poteri oligarchici e militari del paese e i media, in mano a poche famiglie, non hanno cessato un momento di attaccarlo e deprestigiarlo in ogni modo.
Persino la volontà d’indire la consultazione popolare per riformare la Costituzione è stata presentata solo come opportunità di cercare la rielezione alla presidenza, mentre si trattava di cancellare una Carta che consegna il Paese ai suoi padroni, impedendo per legge qualunque pronunciamento popolare, qualunque referendum, sia per questioni di politica estera che interna.
Che possano essere i settori popolari a parlare o a poter riscrivere la Costituzione, a costoro non passa nemmeno per la testa.
I settori popolari devono stare zitti e a casa, il loro Presidente in esilio. Questo è l’Honduras, la Repubblica delle banane che volle farsi Paese.
domenica 28 giugno 2009
Inprigionare INTERNET
Ci sono ragioni politiche per le quali la Rete preoccupa i potenti.
L’anarchia creativa, l’assenza di un centro di controllo, possibilità pressoché illimitate di comunicare, interagire, condividere, incontrarsi, divertirsi, anche fuori dai canali ufficiali.
Per tentare di mettere le mani su questa cosa fin troppo libera che si chiama Internet senza scatenare una rivoluzione, è necessario far leva su argomenti un po’ diversi: il pericolo e la ineguatezza.
Attenti, la Rete è pericolosa e la Rete è congestionata, anche per colpa vostra con tutti quei video che caricate e guardate senza nemmeno pagare royalty!.
Ovviamente, il primo argomento è il migliore amico di chi vuole ficcare il naso nella vita di tutti gli internauti, mentre il secondo giustifica i patti scellerati che alcune società internet stanno cercando di stringere con i fornitori di banda, realizzando le condizioni tecnologiche per una discriminazione dell’accesso sulla base dei contenuti.
Di questo passo qualcuno potrà decidere che cosa può essere messo in Rete e che cosa no, un po’ come accade in Cina.
Per questo si fa un gran parlare della cosiddetta Nuova Internet, sulla quale, tra gli altri, si stanno esercitando gli ingegneri del Clean Slate, un gruppo costituito qualche anno fa presso l’Università di Stanford con l’obiettivo dichiarato di reinventare Internet.
Consentire l’utilizzo e la messa a disposizione in rete di nuovi applicativi e servizi, migliorare l’accesso alla rete da parte dei dispositivi mobili e, soprattutto, aumentare la sicurezza, attraverso nuovi hardware e software specifici codificati direttamente nelle macchine che ne costituiscono il sistema nervoso.
L’impressione è che Clean Slate non abbia finora prodotto importanti innovazioni.
Un dato è però chiaro: si va verso la creazione di una comunità chiusa da un recinto, in cui gli utenti siglano un patto che prevede la rinuncia all’anonimato in cambio di sicurezza.
Un progetto tanto deplorevole quanto difficile da realizzare.
Pare che qualche cervellone abbia proposto perfino di dotare gli internauti di una specie di patentino di navigazione: peccato che provare la propria identità in modo certo continuerà ad essere notevolmente difficile in un contesto in cui con un software maligno operato dall’altro capo del mondo è facile, perfino banale, assumere il controllo della macchina di qualcuno per farla funzionare esattamente come se fosse la propria.
Altro tema assai dibattuto è la Net Neutrality, cioè il principio secondo cui dovrebbero essere gli utenti a controllare i contenuti che vedono e le applicazioni che usano su Internet; così come le società telefoniche non possono decidere chi gli utenti possono chiamare e quello che devono dire nelle loro telefonate, allo stesso modo ai carrier di banda non dovrebbe essere consentito di usare il proprio potere per controllare le attività online.
Vi sono pratiche accettabili e altre da condannare: tra le prime, dare priorità ad alcune applicazioni appartenenti genericamente ad una data categoria (ad esempio gli streaming video), bloccare determinate forme di traffico su indirizzi IP per proteggere gli utenti da attacchi, virus e “worm”; fare local caching (cioè collocare su server connessi ad alta velocità a network regionali copie dei file più richiesti, in modo da consentire agli utenti di connettersi ad essi in modo più veloce, evitando nel contempo congestioni in aree lontane da quella in cui il file viene richiesto); fornire contenuti proprietari (ad esempio televisione su IP); fatturare ai consumatori una tariffa supplementare per avere maggior velocità di connessione.
Questa lista di autoassoluzioni fa storcere la bocca ai puristi, convinti che ogni misura che permetta di navigare con lo sprint dopo aver sganciato qualche euro in più collida con i principi libertari impressi nel DNA della Rete e fatti propri da quasi tutti i suoi utenti.
Un altro esempio di quanto la purezza del network neutrale sia lontana dalla realtà è dato dall’impiego della cosiddetta tecnica di “Deep Racket Inspection” (o DPI) da parte degli Internet Service Provider.
A differenza di quanto accade con Stateful Packet Inspection, che analizza solo l’header (il titolo) dei pacchetti internet, DPI effettua un’analisi dettagliata di ciò che si trova all’interno del pacchetto stesso.
Questo consente di perseguire finalità legittime (ad esempio dare priorità ai pacchetti che portano la voce in applicazioni Voice Over IP, protezione da worm, attacchi e virus) come pure altre assai meno commendevoli: ad esempio, rallentare il traffico proveniente da o diretto verso operatori concorrenti, oppure mettere a disposizione di altri soggetti la “storia” della navigazione dei propri clienti, al fine di consentire a chi acquista i dati di fornire offerte commerciali tagliate”su misura del potenziale cliente.
Con tanti saluti delle regole di mercato e di quelle della privacy.
In conclusione, il dibattito sulla neutralità della Rete,nasconde una più prosaica battaglia tra fornitori di contenuti e fornitori di banda per accaparrarsi il denaro degli utenti finali del servizio.
Tanto più che, fino a quando non sarà trovata una definizione di neutralità che metta d’accordo tutti gli attori (utenti, ISP e fornitori di contenuti), sarà molto difficile che la politica legiferi in materia in modo coerente.
sabato 27 giugno 2009
Don Farinella
Lettera di DON PAOLO FARINELLA al cardinale BAGNASCO
Egregio sig. Cardinale,
viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.
Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.
Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull'inazione del suo governo. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.
Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la "verità" che è la nuda "realtà". Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell'Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi "principi non negoziabili" e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono "per tutti", cioè per nessuno.
Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati.
Non date forse un'assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi "parlate per tutti"? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l'immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E' forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l'attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l'8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell'inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.
I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra a stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull'odio dell'avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con "modelli televisivi" ignobili, rissosi e immorali.
Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l'altro 50% sotto l'influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d'interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa?
Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita "dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale"? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall'eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l'etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant'Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché "anche l'imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa". Voi onorate un vitello d'oro.
Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da "mammona iniquitatis", si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d'oro? Quando il vostro silenzio non regge l'evidenza dell'ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire ... sopire, troncare".
Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? "Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire" (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una "bagatella" per il cui perdono bastano "cinque Pater, Ave e Gloria"? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: "Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix" (La Stampa, 8-5-2009).
Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 5).
Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei "per interessi superiori", lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.
Lei ha parlato di "emergenza educativa" che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei "modelli negativi della tv". Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l'arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del "velinismo" o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull'altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l'Italia.
Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all'Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: "Non licet"? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro "tacere" porta fortuna.
Paolo Farinella, prete
Berlusconi......Caso Chiuso.
Tutti i giorni, appena uscito dall'edicola mi chiedo..
Ma che senso ha ciò che faccio, ciò in cui credo, se l'Italia continua imperterrita a guardare altrove,parlare di altro.
Tutti difendono il propio interesse a scapito del bene comune e adirittura argomentano il loro comportamento...
Sono sgomento.
Ho capito, non parlerò piu' di Berlusconi nel mio blog.
Non servono le mie parole o di altri cittadini normali...tempo perso.
Ora la strada che percorrerò sarà diversa, non me la prenderò col bambino che fà i capricci additandolo ai suoi amichetti.
Me la prenderò coi genitori, i veri responsabili di cio' che sta succedendo,resposabili perchè hanno l'onere di controllo nei suoi riguardi.
Non capite ?
Me la prenderò con il Presidente Napolitano,il mio presidente, che permette tutto ciò, che senza mai dare un parere diretto sulla vicenda non fà altro che permetterla.
Me la prenderò con Papa Benedetto XVI,il rappresentante di Dio sulla terra.
Non basta indicare la via.
Gesu', quando ce ne è stato bisogno, ha cacciato i venditori dal Tempio, ora tocca a lui cacciare il venditore.
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venerdì 26 giugno 2009
Legend...Michael Jackson
giovedì 25 giugno 2009
GIOCHI - Biliardo solitario
Una bella rivisitazione in flash di uno dei giochi più vecchi del mondo. L'unica differenza, col vero biliardo, è che in ogni livello di gioco vi verranno forniti degli obiettivi da raggiungere.
Solo raggiunti tali obiettivi passerete al livello successivo.
GIOCHI - Biliardo Online
Biliardo Multiplayer
Sfidate in tempo reale gli altri giocatori, mettendo in buca tutte le vostre palle e accaparrandovi la gialla!
Le regole sono quelle ufficiali del BILIARDO 8-15 della Fi.Bi.s., quindi vincerà la partita chi, una volta esaurita la propria serie di palle, manderà in buca la numero 1. Le palle 8 e 15 andranno imbucate nelle buche centrali, e non sarà possibile mandarle entrambe nella stessa buca.
Regole più dettagliate potrete trovarle all'interno delle istruzioni di gioco, o sul sito della Fi.Bi.s.
Per giocare usate il MOUSE per caricare il tiro e deciderne angolazione e potenza. Sempre con il CLICK del MOUSE posizionate la bianca quando avrete palla in mano, scegliete l'effetto da dare al colpo, e dichiarate la buca in cui mandare la palla 1.
Buona fortuna.
Attenti al BerlusCANE
È un vecchio cane lupo ma ancora vigoroso e per questo è stato battezzato Berluscane dal suo proprietario, Imerio Mariotto di Verona, noto in città per la sua eccentricità. Una circostanza poco gradita da qualche vicino di casa che ha informato della cosa i vigili urbani, ai quali non è rimasto che fare una contravvenzione a Mariotto, proprietario di altri tre cani, di cui uno battezzato Noemi, perchè sul cancello manca il cartello "Attenti al cane". Per la verità il cartello c’è, ma è stato storpiato in "Attenti al Berluscane".
La vicenda non si è fermata alla sola sanzione (55,60 euro) perchè Mariotto, assistito dal suo legale, l’avv. Guariente Guarienti, ha deciso di presentare ricorso al giudice di pace, motivando la scelta del cartello e del nome.
Nella memoria difensiva, Mariotto sostiene che Berluscane è stato chiamato così per una «vivacità amorosa inversamente proporzionale all’età», ma in realta è un animale tranquillo, che «i cani femmina che si presentassero al cancello, soprattutto se cagnette giovani e ambiziose», potrebbero avvicinare senza timore di avance. Questo perchè «a differenza degli esseri umani, sempre teoricamente disponibili, cagne e cagnette, per suscitare interesse, devono essere in calore».
mercoledì 24 giugno 2009
martedì 23 giugno 2009
BERLUSCONI.....MAI PAGATO UNA DONNA....
Certo che si....
PAPI le conquista con la cultura......Romolo e Remolo.
Con il fisico.....folta criniera, altezza scandinava.
Con discorsi di alto spessore..... barzellette su se stesso.
Con conoscenza delle lingue...... Grammelot di Arcore.
Di certo il denaro non conta nulla, solo Savoir fare....
MA VAI A CAGARE !
GIOCHI - Libera i Vichinghi
Inbarca i vichinghi tagliando il ghiaccio con il mouse.
Minzolini...ARRUOLATO!
Ecco una new entry...
Appena ricevuti i gradi, si è subito attivato.
Che meraviglia "QUESTI" italiani, ci rendono famosi in tutto il mondo.
Non ci resta altro che ringraziare.
GRAZIE MINZOLINI.
lunedì 22 giugno 2009
GIOCHI - La Torre
Costruisci la torre con blocchi dai numeri progressivi.
Buon divertimento
REFERENDUM a che serve ?
Noi italiani non dovremo avere questa oportunità democratica, non la sappiamo usare.
Buttiamo via soldi.... per nulla.
L'ultimo Referendum che aveva un senso, un diritto per tutti,..(quesito sull'estensione dell'articolo 18), anche lui fu snobbato dagli italiani.
Allora facciamo educazione civica, eliminiamo il quorum.
Con la paura che pochi possano decidere per tutti, forse ai cittadini converebbe una vera democrazia partecipativa.
domenica 21 giugno 2009
PADOVA torna in Serie B
Per la felicità di tutta la città il Padova ritorna in serie B meritatamente dopo ben 11 anni.
Niente commenti ora...solo festeggiamenti!
Stasera tutti in pizzeria a mangiare la pizza PAPI....mozzarella fresca napoletana, salame stagionato milanese, pomodori pelati baresi, anaffiati con del buon rosso Bugiardo di Buglioni.
Berlusconi....la fine
La lezione arriva. Non poteva tardare.
Mentre cresce l’imbarazzo nel circolo dei fedelissimi.
Spiccano l’esorbitante compito di Ghedini, il difensore, e il lavoro commovente di Bonaiuti che smentisce tutto, comunicato dopo comunicato.
Si parla di privato piccante, osceno, fuori dalle regole.
Consumato non in una casetta nascosta per le tresche private, ma nella sua dimora ufficiale romana.
Una residenza del Capo del Governo, su cui sventola la bandiera italiana.
Una figura istituzionale sempre meno credibile, sempre più ricattabile.
Salta il confine tra pubblico e privato quando le feste dentro il cortile di casa irridono con il ghigno di un potere smisurato i principi del pubblico costume.
Salta quando la propria carica istituzionale diventa lo strumento o la copertura o l’alibi per fare qualsiasi cosa, senza il rispetto della legge, né il dovere del contegno.
sabato 20 giugno 2009
venerdì 19 giugno 2009
XBOX 360 Project Natal
Microsoft ha presentato all'E3 il Project Natal, una webcam che permette l'interazione diretta del giocatore con il gioco muovendosi davanti allo schermo. La console, inoltre, potrà ora interagire con Facebook, Twitter e Last.fm.
MILO
Non si tratta propriamente di un gioco, almeno non allo stadio attuale delle cose: attraverso la telecamera Natal, con il nuovo progetto di Lionhead possiamo interagire con un personaggio virtuale, "Milo", capace di capire le emozioni dell'utente attraverso gesti, tonalità della voce ed espressioni facciali. Il "giocatore" può inoltre interagire con il mondo virtuale sempre attraverso la telecamera, addirittura passando oggetti al personaggio virtuale, facendoli vedere alla telecamera e vedendoli così comparire all'interno del televisore. Allo stesso modo, muovendo le mani si potrà toccare gli oggetti visualizzati nel mondo virtuale, interagendo con essi.
Per Project Natal si intende qualcosa di estremamente rivoluzionario nel concetto del gaming. La Xbox 360, infatti, potrebbe dotarsi di una sorta di webcam in grado di rilevare i movimenti del giocatore e, grazie a questi, avviare una interazione diretta con il personaggio. L'avatar potrà relazionarsi con il giocatore o impersonare il giocatore stesso, rendendo comunque il gioco similare all'esperienza Wii, ma senza alcun controller in mano: è tutto messo a punto dalla videocamera posizionata frontalmente al giocatore.
...venendo da esperienza EyeToy, Milo e P.N. saranno miei...!!
Utilizzatore finale
-Ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, che vere non sono, il premier sarebbe l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente perseguibile.
Azzz....
Di solito l'utilizzatore finale è il soggetto che ottiene i massimi benefici da qualsiasi operazione.
Se penalmente potrebbe cavarsela.....MORALMENTE è un buco nero, un paradosso inspiegabile.
A cominciare da Ghedini, d'ora in poi ne sentiremo di tutti i colori, bisogna digitalizzare queste parole per il futuro e magari metterle su un Bluray in giro per lo spazio al posto del disegno dell'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci.
A questo punto PAPI non è un problema....
Il problema principale sono gli ITALIANI....i suoi italiani.
Si stracciano le vesti, giustificano, nascondono, smentiscono.
Se avessi un inceneritore li infilerei tutti dentro....e il problema PAPI sparirebbe come per incanto..
giovedì 18 giugno 2009
Yosuke
Yosuke, un pappagallo grigio africano, si era perso nella città nipponica di Nagareyama dopo essere uscito dalla propria gabbia.
Ritrovato da alcune persone è stato portato alla polizia, ma qui il volatile si è avvalso della facoltà di non rispondere agli agenti.
Ma quando è stato portato dai poliziotti ad un veterinario per farlo controllare, questi è riuscito con gentilezza a farlo parlare e a quel punto l'uccello ha iniziato a ripetere continuamente il proprio nome e indirizzo di casa, dopo mezzora era gia' sul trespolo di casa.
De Bortoli Revenge
Dopo aver sostituito Mieli con il figliol prodigo De Bortoli e avergli offerto anche la RAI, si era ben capito il tentativo della maggioranza...
Ma Dopo l'umiliante Porta a Porta dove Berlusconi monologava adosso al Direttore del Corriere
Arriva L'indagine di Bari...secondo sassolino...
Il primo accenno: la seconda lettera della signora Lario, non spedita ancora a Repubblica ma diversificata ad arte per provare ad estendere il fronte di resistenza dell'opinione pubblica.
Sembra propio sia ora di cambiare direttore...
mercoledì 17 giugno 2009
BARI Berlusconi...ai ai ai..
Un'indagine della procura di Bari sugli appalti ad un'impresa locale nel corso della quale sarebbero emerse storie di ragazze che, a pagamento, avrebbero frequentato feste e si sarebbero trattenute per la notte nelle residenze del presidente del Consiglio Berlusconi a Roma ed in Sardegna.
Il pm Giuseppe Scelsi, nell’inchiesta originaria, aveva ipotizzato i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ai danni di Silvia Tatò, titolare di alcuni centri di riabilitazione, e di Vincenzo Patella, primario di ortopedia del Policlinico di Bari. Da intercettazioni, però, sono emerse alcune conversazioni in cui imprenditori locali parlerebbero di soldi dati a ragazze per partecipare a feste a Palazzo Grazioli e Villa Certosa di Silvio Berlusconi. La notizia è stata confermata da Patrizia D'Addario, candidata alle Comunali di Bari con una lista collegata “La Puglia prima di tutto” del Pdl.
La D’Addario sostiene di aver ottenuto la candidatura dopo la partecipazione a due feste a palazzo Grazioli e di aver ricevuto anche denaro in cambio, il tutto comprovato da registrazioni: “Un mio amico di Bari mi ha detto che voleva farmi
parlare con una persona che conosceva, per partecipare ad una cena che si sarebbe svolta a Roma. – ha raccontato la D’Addario al ‘Corriere della Sera’ -
Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per 2mila euro.
Allora mi ha presentato un certo Giampaolo, con lui e altre due ragazze siamo entrati a Palazzo Grazioli in una macchina coi vetri oscurati. Mi avevano detto che il mio nome era Alessia. Poi siamo state portate in un grande salone e lì abbiamo trovato tante ragazze, saranno state una ventina. Come antipasto c'erano pezzi di pizza e champagne. Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi. La seconda volta, invece, mi sono trattenuta lì. – continua - E' stato sempre Giampaolo a organizzare tutto. L'autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c'erano altre ospiti. Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito pianista. Quando mi ha visto Berlusconi si è subito ricordato del progetto edilizio che volevo realizzare, di cui avevano discusso la volta precedente. Poi mi ha chiesto di rimanere. Ho le registrazioni dei due incontri”.
...Oramai siamo alla frutta,piu' nega piu' cose vengono fuori..
vediamo come ne esce stavolta,
forse sarebbe il caso di dare a Ghedini il numero di telefono dei sceneggiatori di Lost in Berlusconi.
GIOCHI - Tocca le palle
In questo gioco dalla grafica semplice ma elegante, lo scopo è di nuovo quello di far rimbalzare una sfera fra altri corpi solidi… Stavolta però dovrete anche fare i conti con la forza attrattiva e repulsiva di alcuni elementi di gioco!
Dovete colpire una sola volta, con un solo tiro tutte le sfere nere, usando una sfera nera più piccola. Per “fare fuoco” avete a disposizione una specie di cannone, che in alcuni livelli è possibile spostare su quel che sembrerebbe essere una “rotaia laser”, per orientarla meglio. In alcuni livelli, però, le cose sono decisamente più complicate, perchè potrebbero essere presenti delle sfere verdi o viola. Le prime respingono violentemente la pallina, le seconde la attraggono inesorabilmente. Se sbagliate la traiettoria la palla inizierà a rimbalzare ovunque, magari all’infinito, oppure volerà fuori dal campo di gioco. Ogni volta che risolvete un livello ricevete un numero di punti pari al livello risolto, ogni volta che fate un tiro a vuoto, perderete un punto.
La LEGO non ottiene l’appalto
Illustri sconfitti per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina.
La prima ad essere sconfitta e’stata la LEGO che aveva presentato il progetto del giovane PierPaolo Brambilla, 7 anni, bambino prodigio il quale denuncia oscure pressioni esterne: ‘Il mio progetto non piaceva per l’ostilita’ degli ambienti mafiosi verso il LEGO. Loro sono per il cemento. Non ce li vedo a seppellire i nemici sotto miliardi di mattoncini.
Per firmare la petizione contro la costruzione del Ponte clicca QUI
martedì 16 giugno 2009
PAPI e OBAMA sempre amici.
Stamane leggendo qualche giornale di opposizione,ho notato che piu' di un giornalista era rimasto deluso dalla non notizia dell'incontro.
Tutti si aspettavano una gaffe...una dichiarazione,una battuta..invece nulla.
Tutto regolare.
Ma è propio qui la chiave per capire l'evento.
Vi siete mai domandati quando PAPI si comporta normalmente ?
Ricordate che è un italiano anche lui...anzi il prototipo dell'Italiano di successo.
Lui si comporta come ci si aspetta solo quando si trova in evidente inferiorità,quando ogni cosa pensabile non gli porterebbe vantaggio, ecco allora che nasce l'uomo democratico, che sà ascoltare, che fà suoi i pensieri degli altri.
Fra qualche giorno sapremo il prezzo da pagare
grazie a... PAPI S.Paolo.
lunedì 15 giugno 2009
Il miglior Browser
Acid3 è un test con cui è possibile verificare l'aderenza di un browser a determinati standard web.
Durante l'esecuzione del test, viene visualizzato un contatore con 6 rettangoli colorati sullo sfondo.
La percentuale visualizzata è basata sul numero dei sotto-test passati dal browser.
Ad oggi i soli browser che ottengono 100% sono Safari 4 e Opera 10.
Per testare il tuo browser clicca QUI e guarda il punteggio.
PAPI e il suo Mondo
Giardini infiniti, laghi artificiali, organi sessuali all'aria, giochi lesbici, effetti speciali, pizza e gelato gratis... Una residenza geriatrica ricolma di corpi stupendi. Le fotografie censurate in Italia per iniziativa di Silvio Berlusconi mostrano la routine disinibita dellla villa sarda del capo del governo, nella Costa Smeralda della Sardegna.
Visitiamo adesso Villa Certosa, la misteriosa residenza sarda del magnate milanese, che è anche premier e attuale presidente di turno del G-8, e leader eletto per alzata di mano del partito del Popolo per la Libertà. Da quando si è saputo che Noemi Letizia, la ragazza che chiama Berlusconi Papi, ha trascorso lo scorso capodanno nella villa con altre 30 veline, tutti gli italiani fantasticano con questo nome: Villa Certosa.
La tenuta è il sogno di ogni camorrista, specialmente se si trova in prigione: ulivi e palme, piscine ovunque, gelati e pizza gratis, laghi artificiali, un anfiteatro in cui suona e canta le sue canzoni napoletane l'indimenticabile Mariano Apicella, che ha pubblicato due cd con parole di Berlusconi.
Il mare turchino, la grande casa principale, le stanze segrete, il canale sotterraneo che comunica direttamente la villa con il mare - ispirato a un film di James Bond ?, il parco di sessanta ettari, i bungalow che il padrone di casa mette a disposizione delle sue ospiti (sempre piú numerose le ragazze che gli uomini, in un rapporto di 4 a 1), tutto ciò riformato e rinnovato nel 2006 al modico prezzo di 12 milioni di euro.
Una fonte di piena fiducia, inoltre, assicura che la villa nasconde un rifugio atomico nel sottosuolo e che le provviste vengono rinnovate ogni poco. E poi ci sono le veline, quelle bellezze che, può darsi, riusciranno forse a far conoscere questo strano periodo della storia con il nome di berlusconismo-velinismo.
Anche se è sempre stato il segreto di Pulcinella, l'Italia è convissuta senza alcun ritegno morale con il fatto che Silvio Berlusconi abbia conosciuto, corteggiato, invitato, raccomandato, assunto, aiutato e promosso centinaia di veline lungo la sua carriera politica. L'elenco è troppo lungo ed anonimo per poter riprodurlo qui.
Durante una decade di visite, feste e gite, quasi tutte, e molte altre, saranno logicamente passate da Villa Certosa. I migliori corpi dell'Italia. I visi più innocenti e più belli. Aspiranti modelle, attrici, vedettes, majorettes, presentatrici. Ragazze giovanissime, dai 17 e 18 anni fino ai 28 o 29, non oltre: farfalle appena uscite dalla crisalide famigliare che sono entrate a far parte dell'harem dello sceicco.Quando le accoglie al suo seno,offre loro un gioiello a forma di farfalla, a modo di contratto o sigillo. È il segno del sultano"
La politica-spettacolo di Berlusconi, il suo atteggiamento personalista e plebiscitario, il fascino del magnate generoso e donnaiolo, hanno sedotto durante quindici anni le masse di telespettatori e votanti italiani con le sue battute, il suo stile maschilista, le sue gaffe, la sua ascensione sociale, i suoi trionfi elettorali, persino le vittorie e gli ingaggi delle sue squadre di calcio (questa settimana ha paralizzato fino a lunedí la comunicazione della vendita di Kaká per non farsi scappare un solo voto).
Villa Certosa è il simbolo dello status del Cavaliere piú discreto, il suo rifugio non solo nucleare. È il suo tesoro, il suo segreto meglio mantenuto, il luogo in cui quest'uomo di quasi 73 anni, multimiliardario e prepotente, simpatico e mediatico, riceve le sue amiche ed i suoi amici, svolge consigli di ministri informali, chiude o prepara affari o imprese politiche, riceve i leaders della destra mondiale, cura le sue crisalidi, siede le sue veline sulle ginocchia e le passeggia nel carrello da golf lungo il parco, zona militarizzata e segreto di Stato (ma non troppo) dal 2006.
A giudicare dalle foto di Antonello Zappadu, Villa Certosa è anche il luogo in cui il magnate megalomane, il personaggio eccessivo, comico e mitomane, dimentica di essere un vecchio (e che dieci anni fa ha abbandonato la camera matrimoniale) e diventa di nuovo il macho, lo sceicco dell'harem, il Super-Silvio sempre abbronzato, mentre l'Italia sussurra preoccupata che prende troppa viagra e che i dottori temono per il suo cuore.
Villa Certosa è anche il posto in cui la sua amica Noemi Letizia, 18 anni appena fatti, è stata invitata a trascorrere le vacanze di Capodanno con altre trenta colleghe ed una decina dei grandi uomini del berlusconismo, quasi tutti settantenni come lui: gerontocrazia e ragazze stupende.
Bisogna chiedersi non che cosa succede o sia successa a Villa Certosa, ma che cosa sarebbe successa negli Stati Uniti se venisse a sapersi che Obama ha trascorso le vancanze natalizie con 30 vedettes di 18 anni e senza sua moglie; o in Germania se venisse scoperto che Angela Merkel trascorre le vacanze con 30 gigoló ben piantati.
Nel caso di queste giovani donne italiane si tratta di realizzare un sogno, di raggiungere la meta: conoscere Silvio e i suoi poderosi amici, lavorare alla televisione e forse arrivare anche in politica, il che nel paese della RAI e di Mediaset controllate dallo stesso uomo sono una sola cosa.
Molte di queste ragazze si sono limitate, tragicamente, a impersonare il modello dei loro genitori, il conformismo di questa disillusa generazione post-68 che è rimasta rimbambita davanti alla televisione negli anni ottanta e novanta, guardando come si dissolveva la Democrazia Cristiana, come si esiliava Bettino Craxi, come la, in altro tempo brillante sinistra italiana diventava, dopo la caduta del Muro di Berlino, una casta oligarchica, noiosa e lontana dai bisogni della gente.
Ad alcuni sembrerà ripugnante, questa idea del mondo e dell'ascesa sociale. Ma, esiste un modo migliore per trionfare nell'Italia della televisione che l'essere vicino, molto vicino, al grande padrone della televisione europea, forse mondiale?
Berlusconi è il Re Sole. Se ti avvicini al sole, il sole ti illumina e ti riscalda.
Mezza Italia lavora per Berlusconi, l'altra metà lo desidera.
Visitare Villa Certosa assicura alle ragazze un posto vicino al sole, un telefono al quale chiamare, forse una raccomandazione dell'imperatore, un pollice in su, un casting al quale presentarsi di ritorno da Roma o da Milano, domenica notte o lunedì mattina, dopo le lunghe e divertenti notti, le chiacchere politiche di Silvio, le passeggiate per fare acquisti al centro commerciale di Porto Rotondo (paga Papi, fino a 1.500 euro per ragazza), i balli sfrenati, qualche striptease piú alcolico che pagato, il maschilismo nella sua indole peggiore.
Non è facile trovarsi fra le elette, arrivare alla categoria di vestale di Villa Certosa, Chi va nella villa conta; chi dorme lì, conta molto, e chi ci passa le vacanze, è nel cuore del Cesare.
Il Cesare, che ha iniziato la sua carriera nell'edilizia, ha altre sette ville in Sardegna, un'altra ad Antigua, innumerevoli ville a Roma e a Milano; ma Villa Certosa è la misura di tutte le cose. Anche i ministri e le ministre del Gabinetto si dividono fra i molto assidui (come il silenzioso Gianni Letta) e gli occasionali, che sono andati solamente una volta o lo hanno fatto per partecipare a qualche consiglio di ministri (o di amministrazione) fuori stagione.
Fra le ministre, quella che ci è stata piú volte è Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, cui onora la sua fedeltà, poichè è stata l'unica ad osare difendere i suoi atti riguardo all'assurdità del Noemigate. Secondo lei, coloro che combattono e criticano Berlusconi lo fanno per invidia e senza ragione, dato che è una persona "buona".
Per le ragazze, la miglior forma di entrarci è captare l'occhio esperto del vecchio scapestrato. Come è accaduto a Noemi o alla stessa Carfagna e a decine di ragazze. Noemi, una dolce giovinetta cresciuta in ambienti prossimi alla Camorra napoletana, voleva diventare artista. E così dunque, si è fatta fare un libro di fotografie e lo ha inviato ad un'agenzia di Roma. Il giornalista di Canale 4 Emilio Fede, amico intimo di Berlusconi, lo ha preso, lo ha portato via con sé, e se lo è scordato, guarda caso, sul tavolo; il suo capo ha preso il telefono ed ha fatto il numero del cellulare della giovane. Le ha detto che aveva uno sguardo angelico e che doveva mantenersi così, pura.
Questo è successo a ottobre, ha rivelato Gino, l'operaio fidanzato a Naomi fino a quando è arrivato Papi, in una intervista concessa a La Repubblica. Poco dopo Noemi è stata vista in una festa della moda a Villa Madama, in un'altra del Milan. In entrambe le occasioni è stata fatta sedere al tavolo presidenziale. Secondo quanto raccontato sia da Berlusconi che dai suoi genitori, l'amicizia era di vecchia data; Gino ed una zia di Noemi lo hanno smentito.
Fatto sta che, a dicembre, Noemi si trovava già a Villa Certosa con la sua amica Roberta, una delle tre amiche insieme alle quali ha girato un video domestico, disponibile ormai su Youtube, nel quale si dichiarano fantastiche e irraggiungibili. Anche se, a pensarci bene, forse era prima, perchè la stessa Noemi ha dichiarato, quando ha iniziato ad essere famosa, che aveva visto spesso Papi, che lui non sempre poteva andare a Napoli, occupato com'era, e che i due cantavano assieme le canzoni di Apicella. Adesso la ragazza, in un ulteriore disperato tentativo di mettersi al riparo, ha dichiarato in un'intervista per la rivista Chi, proprietà di Berlusconi naturalmente, che è ancora vergine.
Un'altra forma di arrivare a Villa Certosa, di raggiungere il rango di farfalla e passare a far parte della collezione del grande entomologo, è conoscere gli amici del Sultano. Marcello dell'Utri, condannato a 9 anni in primo grado per complicitá con la mafia; il padrone della scuderia Renault e compagno di fatiche off shore Flavio Briatore (che ha raccomandato a Berlusconi l'avvocato britannico David Mills, creatore corrotto dell'impero Fininvest B), o il compiacente Fede Confalonieri, presidente di Mediaset.
È anche utile conoscere quei brillanti giornalisti della terza età, stelle fulgenti del firmamento televisivo filogovernativo, persone come Fede (autore del telegiornale più surrealista del continente), o come il sempre genuflesso Bruno Vespa, capace di intervistare il padrone dodici volte all'anno ed eludere sempre la domanda scomoda.
Tutti coloro conformano l'essenza del berlusconismo-velinismo, e in quanto tali frequentano da anni il padrone. Cercano sicurezza, amiconi, calma, relax e bei corpi per mitigare lo stress e l'estenuante esercizio della politica, la corruzione o il sempre faticoso (per le vertebre) giornalismo da camera.
Ci sono, chiaro è, vie intermedie, provveditori diversi, amanti dello sport del gineceo, mamme mezzane pronte a rinnovare gratis il corpo di magia del prestigiatore, ministri, viceministri e segretari di Stato pronti ad aggiungere novità alle serate, l'enorme cerchia fatta di figlie di amici, conoscenti, vassalli, impiegati, quella mancia di curve promettenti data al portinaio, la guardia del corpo, la cuoca, la cugina del carabinierie, l'aspirante modella che invia le sue fotografie via e-mail a Palazzo Chigi, insieme al numero del suo cellulare scritto con una grafia che imita il rossetto.
Tutta Italia sta al gioco, tutto il paese lo sa; il problema è che tutti lo raccontano, ma nessuno lo dice con il suo nome. Satrapi, imperatori, monarchi e commendatori hanno storicamente riempito di ragazzine i suoi salotti, ma adesso la gente ha paura, l'omertà è condizione indispensabile perchè l'ipocrisia non finisca, perchè l'informazione sia tenuta sotto il controllo diretto o indiretto dell'imperatore (pubblicità istituzionale, sovvenzioni pubbliche, promesse, crediti...), se qualcuno cerca di uscirne può rimetterci l'impiego, la Chiesa di Roma non deve saperlo (e per questo si accontenta solo di reclamare sobrietà), ed inoltre c'è la crisi e viviamo in un pase sotterraneo per definizione, questo meraviglioso belpaese che si è sempre dichiarato fiero della sua arte domestica di arrangiarsi improvvisando, "O Francia, o Spagna basta ch'as magna".
La televisione e la pubblicità come unica politica; e la politica si fa in televisione. Italia continua ad essere il paradiso della raccomandazione, chi non ha un amico è orfano, ed il grande capo si chiama Silvio. Silvio aggiustatutto.
"È una miniera di saggezza" scrive sul lider massimo la velina giornalista, 32 anni. Nata a Reggio Calabria, Alloro ha partecipato al corso di formazione politica di 25 giovani veline organizzato in vista delle elezioni europee dal PDL, con professori ilustri, fra gli altri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il vicepresidente dell'Europarlamento, Mario Mauro, a richiesta del primo ministro.
Presentatrice, Alloro è stata prescelta dal Cavaliere insieme a, fra le altre, Eleonora Gaggioli, aspirante attrice; Camilla Ferranti, aspirante presentatrice, Angela Sozio, rossa di Grande Fratello fotografata da Zappadu nel 2007 sulle ginocchia del premier (insieme ad altre quattro), e Barbara Matera, partecipante del concorso Miss Italia della Puglia, amica del dottor Letta e finalmente (dopo l'"io accuso" di Verónica Lario) l'unica candidata velina fra le 25 precandidate.
La prima a chiamare Berlusconi Papi, rivela Alloro, è stata Renata, una velina brasiliana e milanista. Il soprannome si è espanso come un virus. "E adesso, molte ragazze si rivolgono a lui con questo nome; "è un'abitudine, forse il frutto di un accordo tacito, una specie di nome in codice nato, forse, dall'atavico timore ad essere intercettati (dagli ascolti telefonici)", dice a Il Corriere della Sera.
Il libro, di 100 pagine, è scritto sotto forma di lettera a Verónica Lario, rifiuta le accuse di "ciarpame" e difende il capo: "Ogni minuto passato con lui è come un dono divino". Il suo racconto narra che ha conosciuto Berlusconi nel 2004, mentre lavorava a Mediaset. Doveva intervistarlo sul ponte dello Stretto di Messina, ma in un batter d'occhio si è vista catapultata in Sardegna, "ad un pranzo di lavoro con professionisti dello staff presidenziale, io l'unica donna", scrive Il Corriere.
Sono partiti insieme dall'aeroporto romano di Ciampino, sede dei voli di Stato, a bordo dell'aereo presidenziale; durante il viaggio ha scoperto che Berlusconi sapeva tutto su di lei ("mi ha fatto vedere un voluminoso dossier"), e gli ha fatto un'offerta di lavoro che lei ha rifiutato. "Mi ha spiegato che stava organizzando una task force di 50 giovani giornaliste per stabilire un ufficio stampa ponte tra Roma e Bruxelles. Al tuo curriculo converrebbe enormemente, mi disse..."
Finito il pranzo, di nuovo in volo nell'aereo di stato verso San Siro, dove giocava il Milan. Scorta di auto ufficiali, sirene spiegate e poi di nuevo in viaggio aereo verso Ciampino. Dopo aver lasciato Mediaset, Elisa ha continuato a vedere Berlusconi: "Alcune volte mi ha invitato ad andare a Villa Certosa, assistere a cene con decine di invitati". Di Noemi ha un vago ricordo: "Ci hanno presentato fugacemente nel trascorso di una festa", racconta.
Ma impossibile dimenticare, scrive, le due gemelline montenegrine che hanno inscenato "un ballo pazzo e spropositato davanti agli occhi di un costernato primo ministro". E le altre apparizioni non annunciate, femminili e no, alla porta della sue stanze".
Questa è l'Italia, lo ha già detto la first lady Verónica Lario, molto meno indispettita che stanca, Lisistrata, patriota e rivoluzionaria, nel condannare il marciume del berlusconismo-velinismo: "Genitori pronti ad offrire al Drago le loro vestali", "ciarpame politico e maschilista senza pudore", un marito e premier che "frequenta minorenni e non sta bene". Impossibile dire di piú con meno parole.
Lo staff del Cavaliere è attento alle sue necessità. I giornalisti che seguono le mosse del premier raccontano che c'è una bella ragazza nella sua squadra stampa che viaggia con lui ovunque, anche se non sa fare un bel niente. La sua consulente d'immagine copre le debolezze alla meglio e cerca di fare in modo che il Cesare sembri onesto.
C'è un altro personaggio misterioso, una donna quarentenne, bruna, bella, vestita sempre con tailleur, che Zappadu ha fotografato molto spesso nell'aeroporto di Olbia. Si tratta di Sabina Began (SB), la preferita: i pettegoli romani la chiamano l'ape regina.
Il giorno della Liberazione d'Italia, il 25 aprile 2008, durante i festeggiamenti per la vittoria elettorale di Berlusconi, il presidente del Senato, Renato Schifani, Apicella ed altri gerarchi erano circondati da un mazzeto di ragazze sinuose: Don Silvio non aveva occhi che per SB, che si è fatta tatuare su una gamba "SB, l'incontro che mi ha cambiato la vita". Mentre la teneva sulle ginocchia e le canticchiava Malafemmena, Berlusconi ha detto: "Se ci fosse qui un fotografo questa foto varrebbe 100.000 euro".
Come affermato da Lario, la storia politica in gioco va molto più in là del caso Noemi; la povera Noemi è solo l'ultima vittima di questo Grande Fratello. Sará la casa, Villa Certosa, come nelle Mille e una notti, un bunker di lusso un po'volgare con giochi erotici o è Berluscolandia qualcosa di peggio e di più lussurioso?
Probabilemente, nessuna e le tre cose insieme, rispondono diverse fonti sarde e le fotografie di Zappadu, che ci introducono in questo sottomondo. Berluscolandia è bella, non si può non ammettere, anche se la natura sarda è molto piú agreste e meno fittizia che nelle cartoline dall'erba ben segata, quell'orto di erbe medicinali rotondo, quelle torri di imitazione. La prima cosa che sorprende è la smisuratezza.
Sessanta ettari di terreno sono molti. Soprattutto nella costa Smeralda. Ci stanno due spiagge private, tre laghi artificiali, mezza dozzina di piscine, l'anfiteatro in cui si rappresentano gli spettacoli di Apicella (il cantautore che scrive per Berlusconi), delle ballarine, e delle bailaoras (il pubblico del flamenco si chiede ancora chi sia e cosa faceva lì quell'intrusa).
Da una parte della tenuta c'è il Country, uno dei posti prediletti del premier, una discoteca con candele, tappeti orientali ed un riservato chiamato Harem. Non soffrano le anime candide. Nessuno delle migliaia di visitatori di Villa Certosa ha mai parlato di sesso. Lì non c'è sesso. Al massimo, gelato.
Villa Certosa sta adottando, nelle fantasie nazionali, una grandezza leggendaria. Gli amici del protagonista, cercando di minimizzare, contribuiscono ad arricchire la messinscena.
Dell'Utri:
C'è una gelateria. Ti servono tutto il gelato che vuoi. Gratis. Se ci si pensa, è una trovata molto divertente.
Flavio Briatore: C'è il gioco del vulcano. Si parla del più e del meno e quando il gruppo si avvicina al lago, Berlusconi fa finta di preoccuparsi, dice che la Sardegna si trova in una zona volcanica. E in quel momento si sente un'esplosione incredibile, ci sono effetti speciali tipo fiamme....
Sandro Bondi, ministro della Cultura, cercando di spiegare la nudità di Topolanek, l'ex premier ceco: "Bah... D'altronde, pensate che la villa si trova a pochi metri dal mare. Un mare, come lei sicuramente sa, di una bellezza assoluta".
Dell'Utri non ha potuto negare che oltre a gelato e pizza, nella villa ci sono sempre tante giovinette bellissime che passeggiano, fanno il bagno, la doccia, si esibiscono. Il più difficile per Berlusconi non sarà giustificare queste fotografie, che ha già definito "inutili". Il vero problema sarebbe l'esistenza di altre più compromettenti.
Berlusconi sa che c'è una talpa a Villa Certosa. Qualcuno ha tradito dall'interno, ma non sa chi è, Berlusconi crede che si trova probabilmente tra le guardie di sicurezza. Non per caso ha accusato sua moglie dal giornale di suo fratello di farsela con una sua guardia del corpo.
Villa Certosa è vigilata 24 ore su 24 da militari e carabinieri, come fosse una fortezza. Inoltre, ci sono guardie private ed altre che arrivano da tutte le parti.
Berlusconi è arrivato con suo fratello Paolo intorno al 1981 o 1982.
La sua idea era di costruire due milioni di metri cubi sul mare, in un terreno di 200 ettari a sud di Olbia, tra Le Saline e Capo Cerasso.
Per fare impressione, arrivava con due libri enormi che diceva contenevano la valutazione dell'impatto economico. Viaggiava con un seguito di architetti, ingegneri, consulenti fiscali, economisti. Fino all'approvazione del progetto sono passati dieci anni, ed è stato concesso solo un quarto dell'estensione originale, e questo in montagna, lontano dal mare. Ma quando è stato approvato non aveva soldi. Era il 1993 e subito dopo è entrato in politica.
domenica 14 giugno 2009
Ronde Nere....a volte ritornano.
Questo documento ritenuto per molto tempo un falso della propaganda di regime, rivive oggi nel suo originale splendore. In questi lunghi anni molte se ne son dette e nell'ore in cui i vigliacchi si profanarono eroi sul regime che pur seppe ridare dignità all'Italia si riversò una vile marea di calunnie. Ma fulgido resta l'esempio d'un manipolo d'uomini che lontano da quelle seppero regalare all'Italia un regno nuovo: Pini, Fecchia, Freghieri, Barbagli e Santodio. Oggi la storia sta per ridare onore a questi eroi. Credono lorsignori a quel che voglino. Lo si ritenga anche un artefatto della cinematografia pel diletto di bimbi e donnine. Per quel che concerne noi, fortissimamente affermiamo un pio, mero, meravigliuoso eppure incontestabile fatto storico. Che per intiero s'annunzia e si rapprende in questa semplice frase: Alle ore 15 del 10 maggio 1939, Marte è fascista.
sabato 13 giugno 2009
PAPI da Obama.
Incontro delicato quello di lunedì prossimo fra Berlusconi e Obama.
Al punto che ieri pomeriggio Palazzo Chigi ha convocato una sorta di briefing per spiegare che quanto affermato dal leader libico Muammar Gheddafi, «non muta l’agenda dell’incontro».
Nessun chiarimento in più, quindi, sarebbe dovuto all’amministrazione americana per l’accoglienza tributata al leader di Tripoli che gli americani continuano a trattare con le molle e che tante polemiche sta sollevando anche in Italia.
Una visita che per palazzo Chigi non giustifica la necessità di un chiarimento a tu per tu tra Obama e Berlusconi.
Eppure la nuova amministrazione americana continua ad avere nei confronti dell’intraprendente politica estera del nostro Paese qualche perplessità e non solo per il rapporto che l’Italia ha con un Colonnello-dittatore che ieri l’altro ha posto sullo stesso piano gli Stati Uniti e Osama Bin Laden.
Ovviamente l’accordo rivelato tempo fa da Tripoli, e poi smentito da Roma, sul non utilizzo di basi Nato in caso di attacco alla Libia, non deve aver contribuito a rendere più limpido il confronto con lo staff del nuovo presidente Usa. Così come ancora in sospeso è la vicenda degli elicotteri Finmeccanica ordinati da Bush e di cui Obama farebbe volentieri a meno. Se poi il rapporto con la Libia rientra nella più complessa partita medio orientale, rischia di riproporsi il nodo del rapporto molto stretto dell’Italia-berlusconiana con Israele e il suo primo ministro Benjamin Netanyahu, che tra qualche giorno sarà in Italia, prima tappa di un tour europeo
Un rapporto che a Washington si vede molto legato alla linea del predecessore di Obama e che ora spinge la Casa Bianca a riservare all’ospite italiano un incontro di un’ora e un caffè.
La visita alla National Gallery, gli onori che Berlusconi tributerà nella mattinata di lunedì ai caduti della guerra di secessione visitando il Cimitero nazionale di Arlington e la cena con la speaker del congresso Nancy Pelosi, completano la missione americana di Berlusconi
Un’accoglienza anni luce lontana da quella riservata da Bush a Berlusconi e che difficilmente si spiega solo con «il pragmatismo della nuova amministrazione», come ieri si sosteneva a palazzo Chigi...
GIOCHI - Blocky
Un divertente puzzle game in cui, in un susseguirsi di livelli sempre più difficili, dovrete eliminare tutti i quadratini con la faccina, selezionando dei rettangoli che abbiano i 4 angoli dello stesso colore.
venerdì 12 giugno 2009
La legge zittisce i blogger
"I blogger saranno obbligati a rettificare i commenti che disturbano"
Il web rischia di essere investito dal fallout della legge sulle intercettazioni. Il Governo ha posto la fiducia su un maxi-emendamento che prevede di fatto l'obbligo di rettifica da parte dei gestori di siti e blog. Entro 48 ore da un'eventuale richiesta bisognerà insomma rettificare commenti, post e informazioni liberamente pubblicate online. Il rischio è di incorrere in una sanzione di migliaia di euro.
Insomma, si tratterebbe di un obbligo capace di prescindere persino dal carattere amatoriale o professionale della fonte. Quest'ultimo elemento, a lungo, è stato considerato una sorta di spartiacque: solo una realtà editorialmente ed economicamente strutturata potrebbe rispondere in maniera adeguata ad una richiesta di tale specie.
Un "amatore", un blogger, sarebbe obbligato a dare seguito alla richiesta, senza alcuna possibilità di difesa. La stessa cosa varrebbe per una piattaforma di social networking, impossibilitata a gestire il confronto tra "offeso" ed utente.
Secondo gli esperti si tratta di una chiara violazione dei diritti digitali, poiché la specifica legge non si occupa della "diffamazione" (già ampiamente regolamentata dal Codice Penale) bensì del "disturbo" provocato da affermazioni spiacevoli.
GIOCHI - Il Cecchino
Incarni uno sniper munito di un mirino a infra-rossi. La tua missione è quella di sparare ai soldati nel campo nemico. Utilizza il tuo mouse per mirare e tirare al momento giusto.
Altre Foto di PAPI da Villa Certosa.
12-06-2009
- Antonello Zappadu:
Ci sono altre 5000 foto, usciranno all'estero.
Nulla di pruriginoso. Piuttosto, direi, immagini politicamente imbarazzanti.
Ne posso raccontare una: sara' stata la tarda primavera del 2008 e nei giardini della villa c'e' un finto matrimonio tra Berlusconi e una ragazza.
Ci sono il bouquet di fiori e un gruppo di altre ragazze intorno a loro che applaudono divertite", racconta Zappadu che parla anche di scatti che riguardano aerei e elicotteri di Stato: "Ho altre foto in cui si vedono scendere da quegli elicotteri almeno una decina di ragazze". Il fotografo annuncia: "Penso che delle nuove foto usciranno presto. E non in Italia
giovedì 11 giugno 2009
Legge antipirateria francese BLOCCATA
Sulla base del principio di presunzione d'innocenza, il Consiglio Costituzionale Francese ha posto il veto sulla legge antipirateria recentemente varata dal Governo Sarkozy. Il Consiglio sottolinea che "Innocente fino a prova contraria" deve restare un principo centrale e fondamentale delle legislature Francesi e non può essere scavalcato semplicemente creando una nuova autorità non-giudiziaria.
L'Eventuale decisione di sospendere il servizio di connessione alla rete può essere presa solamente da un'autorità giudiziaria, ovvero a seguito di un normale procedimento legale in tribunale. Il Consiglio Costituzionale ha inoltre voluto sottolineare un importante concetto in materia di libertà di espressione: "La libertà di espressione e la comunicazione hanno un valore tale che il suo esercizio è un prerequisito per la democrazia e per il rispetto degli altri diritti e delle altre libertà. Ogni decisione volta a limitare tale libertà deve essere assolutamente necessaria, appropriata e proporzionata all'obiettivo seguito".
TASSA sul Nucleare
Cento milioni di euro. Questa la cifra che sarà prelevata dal 1 gennaio 2009, grazie ad una tassa sulla bolletta elettrica.
Per garantirsi la sicurezza di non essere contaminata dai 28.000 metri cubi di scorie radioattive ereditate dalla stagione nucleare degli anni ’60.
L’idea è di un deputato del PDL, tale Zanetta, e del suo emendamento al Ddl 1195, il Disegno legge che ripaprirà la stagione nucleare italiana. Disegno legge che attende solo il terzo ed ultimo passaggio parlamentare per diventare legge di stato.
Scippo dei soldi compreso. L’emendamento, che non centra niente con quel progetto, serve a creare surrettiziamente una tassa occulta deviando un finanziamento che dal 2000 ad oggi ha visto arrivare nelle casse della società deputata a smantellare il nostro sistema nucleare, la Sogin, ben 1.092,2 milioni di euro. Tanti soldi che in un momento di crisi fanno gola e che da gennaio 2009 - questo dice l’emendamento Zanetta - saranno usati per rimpinguare il bilancio dello Stato. Un’ottima pubblicità per un governo che da sempre dice di non voler mettere le mani nelle tasche degli italiani.
mercoledì 10 giugno 2009
GRAZIE...ancora
In memoria di tutti gli uomini che hanno "Dovuto" dare la propia vita per fermare gli egoismi di pochi.
Nostro minimo compito..vigilare affinchè non succeda ancora.
Europee 2009 - Considerazioni finali
Ecco cosa manca alla sinistra,il senso della misura...
La lunga scia di Veltroni continua anche senza di lui, dopo aver diviso e allontanato dai DS i veri uomini di sinistra
hanno ben pensato questi ultimi di dividersi ulteriormente...
Spettaccolare ! Che massa di idioti..
Propio il bene comune non sanno cosa vuol dire,buttano assieme ai Radicali bel 10 punti percentuali nella ricerca di chissà
quale avventura invece di usarli per bloccare il male comune.
Salvo pentirsi a bocce ferme....
Ora visto le esperienze passate e se vogliono essere coerenti con se stessi non hanno che un cammino....
Le sinistre e i radicali.
Unirsi a Di Pietro raggiungendo quasi il 20% e divenire la vera opposizione del paese.
I DS.
Sparire politicamente,alleandosi con Casini per diventare malgrado loro il Centro.
martedì 9 giugno 2009
Onore a KEN SARO-WIWA
Ieri...
Nigeriano, scrittore militante, viene impiccato il 10 novembre 1995 dal regime militare (alleato USA e quindi non terrorista....) perché aveva denunciato la Shell che dal 1958 estrae petrolio nel territorio del delta del fiume Niger. La popolazione Ogoni che vi abita, oltre che essere avvelenata dall'inquinamento degli impianti industriali , è stata costretta "manu militari" all'emigrazione, alla miseria .
Saro -Wiwa denunciò questo ennesimo crimine dell'imperialismo e ha pagato con la vita.
Ricordiamo che anche l'AGIP è presente con pozzi di estrazione in Nigeria ed è ovviamente collusa con il regime militare . Ricordiamo ancora che dall'87 all'88 sono state scaricate illegalmente in Nigeria 3800 tonnellate di rifiuti tossici italiani.
Oggi...
Quindici milioni e mezzo di dollari per sfuggire ad un verdetto di colpevolezza che sentiva aleggiare nell’aria. La Shell pagherà, per non vedere inchiodato il suo nome a quello della prima multinazionale condannata per violazione dei diritti umani. Moneta sonante per cancellare le sue impronte dalla scena del crimine e poter dimenticare di aver aiutato il boia che ha stretto il cappio al collo di un poeta, colpevole di aver puntato il dito contro i signori del petrolio che uccidevano la sua terra: la terra degli Ogoni, un frammento del delta del Niger.
lunedì 8 giugno 2009
Vittoria della SINISTRA !
La notizia viene dalla lontana Kalaallit Nunaat - la “Terra dell'Uomo” o Groenlandia - dove gli eschimesi hanno portato alla vittoria la sinistra indipendentista. Del fatto (tenendo conto che si parla di un paese con circa 60mila abitanti con un corpo elettorale di appena 30.000) parlano solo varie agenzie che trasmettono i loro servizi dalla capitale Nuuk insieme a corrispondenti curiosi.
I socialdemocratici, che erano al potere da trent’anni (con il partito “Siumut” (Avanti!), sono stati battuti dalla formazione “Inuit Ataqatigiit” (Comunità dell'Uomo) che raggruppa una notevole parte di eschimesi. E precisamente tutti coloro che da anni si battono per accelerare il processo d'indipendenza dalla Danimarca.
domenica 7 giugno 2009
PAPI Nobel per la Pace
Sul web è infatti nato un gruppo che candida il Cav. al prestigioso riconoscimento “per il suo impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale”, si legge nel sito del comitato, costituito il 30 aprile scorso e guidato dall’avvocato Emanuele Verghini, da Giammario Battaglia, che del Comitato è il portavoce, e da Valerio Cianciulli, tutti e tre provenienti dal Movimento dei Popolari-liberali di Carlo Giovanardi.
Il comitato, il prossimo 1 febbraio 2010 sarà inviata al comitato Nobel norvegese la proposta di candidare il premier all’ambito riconoscimento internazionale.
sabato 6 giugno 2009
GIOCHI - Blockban
Porta i cubi al loro posto..col mouse
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