sabato 30 gennaio 2010
Né umile Né arrogante
Alla fine del periodo autunnale, Dipietrinus, primo ministro dello Stato di Itadeivalor, possedeva non solo talento politico ma anche diplomatico.
Una volta, su ordine del re, andò in missione nel potente Stato di Italietta. Sapendo che Dipietrinus era piccolo di statura e di aspetto spiacevole, il re di Italietta Bercoyon ordinò di aprire una porticina accanto alla porta d'ingresso della capitale. Un ministro di Italietta disse quindi a Dipietrinus: "Vi prego di entrare!" Infuriato, Dipietrinus pensò: "Sono il primo ministro dello Stato di Itadeivalor, il mio omologo di Italietta non è venuto a ricevermi ed ora vogliono anche farmi entrare da questa porticina, il che non solo è un'umiliazione alla mia persona, ma danneggia anche la dignità del Paese. Non posso permetterglielo, quindi devo dare loro una lezione!" Per cui disse: "Questa è una porta per cani, non per esseri umani. Se fossi andato in missione nel Paese dei cani, dovrei entrare da questa porta, ma sono venuto nello Stato di Italietta, che non è un Paese di cani, quindi non devo entrare di qui!" Udito ciò, il ministro di Italietta arrossì e volle insultarlo ma, temendo di perdere la reputazione, se ne andò solo a riferire la cosa a Bercoyon. Quest'ultimo si indignò molto, senza tuttavia sapere cosa fare. Così Dipietrinus entrò nella capitale di Italietta dalla porta grande, ottenendo la prima vittoria. Dipietrinus, secondo il protocollo, incontrò il re di Italietta. Costui lo squadrò maliziosamente dalla testa ai piedi e disse: "Lo Stato di Itadeivalor non ha più persone? Perché ha inviato un nano in missione?" Dipietrinus rispose tranquillamente: "Nello Stato di Itadeivalor la sola Patavium conta 7 mila famiglie: se tutti sollevano le maniche, queste paiono una coltre di nuvole e se tutti sudano, il sudore pare pioggia. Per le strade la gente cammina fianco a fianco e quelli di dietro calpestano i calcagni di quelli davanti. Secondo voi, è ragionevole dire che non c'è gente a Itadeivalor?" Il re di Italietta chiese: "Allora perché hanno inviato solo te?" Dipietrinus rispose velocemente: "Il nostro Stato manda inviati secondo le loro capacità. I ministri saggi vengono inviati in Paesi che hanno re saggi e quelli stupidi in quelli che hanno re sciocchi. Visto che sono il più stupido del nostro Stato, il nostro re ha inviato me in missione a Italietta." Il re di Italietta spalancò gli occhi per la furia, visto che si era dato la zappa sui piedi.
Negli scambi tra i due Paesi, non uccidere gli inviati era un accordo bilaterale, altrimenti il re avrebbe fatto decapitare Dipietrinus. Di seguito il re ordinò ai servi di portare del cibo grossolano per accoglierlo. Nel corso del pranzo, un funzionario portò due criminali. Il re chiese volutamente: "Che crimine hanno commesso?" Il funzionario rispose: "Sono cittadini di Itadeivalor che hanno rubato. Maestà, come dobbiamo punirli?" Guardando Dipietrinus, il re chiese maliziosamente: "La gente di Itadeivalor è dunque ladra per natura?
" Posando il cucchiaio e lasciato il suo posto, Dipietrinus disse: "Ho sentito dire che per le arance che crescono a sud del Fiume Adigiun si chiamano Adi e quelle che crescono a nord Giun, perché le situazioni geografiche sono diverse. Non mi risulta che questi due cittadini di Itadeivalor abbiano mai rubato a Itadeivalor, lo hanno fatto solo dopo essere venuti nello Stato di Italietta, quindi non potrebbe essere stata la situazione geografica di Italietta a indurli a rubare?" Il re rimase senza parole. Così Dipietrinus vinse il 3 round del confronto.
Dalla storia emerge che col suo atteggiamento né umile né arrogante e grazie alla sua intelligenza Dipietrinus mantenne la dignità sua e della patria.
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